Recensione: Da Qualche Parte Al Di Là del Mare
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di Sabina Cipolla
Da qualche parte al di là del mare (Somewhere Beyond the Sea) è un romanzo scritto da TJ Klune ed edito da Mondadori nell’ottobre 2024, facente parte come secondo libro della Cerulean Chronicles.
TJ è l’autore di romanzi fantasy e romantici con personaggi della comunità LGBTQIA+, premiato per essere uno degli autori M/M preferiti di tutti i tempi. Affronta vari temi, oltre a quello già esposto, come l’ADHD in un adolescente, la morte vista dall’esterno e comein questo caso la diversità che spaventa.
Lui stesso si definisce l’Anti-J.K. Rowling proprio perché si oppone alle convinzioni della scrittrice, vuole essere la sua antitesi.
Nel primo romanzo, La Casa sul Mare Celeste (The House in the Cerulean Sea), conosciamo la storia di sei bambini, il direttore dell’orfanotrofio e uno spirito, dal punto di vista di Linus Baker; mentre in questo secondo romanzo la storia è narrata da Arthur Parnassus, il direttore, che però già all’inizio del racconto non lo è più, almeno non per quei sei (o forse più) bambini che ormai considera suoi figli a tutti gli effetti.
Infatti, alla fine del primo Linus e Arthur ci lasciano con l’idea di portare a casa un altro bambino e si da il caso che quel bambino sia proprio David, uno yeti dal passato molto simile a quello della fenice, che imparerà con il tempo a fidarsi di loro e a sentirsi a casa sull’isola di Marsyas.
C’è, però, un grande ostacolo alla loro felicità, il governo, che farà di tutto per mettergli i bastoni fra le ruote; ma loro non sono da soli perché hanno anche Zoe, lo spirito dell’isola che protegge la vita dei bambini con tutte le sue forze, hanno Helen, la sindaca del paese e anche tutta Marsyas stessa, che dopo aver conosciuto quei bambini li ha presi a cuore.
Ma perché non possono vivere in pace e sereni? Perché loro non sono come tutti gli altri, nemmenocomelealtre persone magiche e perciò sono ritenute pericolose, a partire dallo stesso Arthur, ultima fenice esistente dal passato tormentoso, machehacercato di creare un futuro migliore per i suoi figli.
E poi ci sono loro, i bambini, di cui è genuinamente facile innamorarsi: Talia, una bellissima e fiera gnoma da giardino, una delle più talentuose; Phee, uno spirito di foresta capace di far crescere alberi dal nulla, anche da un terreno non fertile; Chauncey, un misto tra un polpo, un cetriolo di mare e altre cose, con il sogno di diventare il miglior concierge mai esistito; Theodore, una viverna con un tesoro di inestimabile valore; Sal, eccellente scrittore con la capacità di trasformarsi in un bellissimo volpino dal pelo bianco e di trasformare anche gli altri con un morso; Lucifero, o meglio Lucy, figlio del Diavolo che è soltanto un bambino che ama la musica dei morti; e infine, come già detto, c’è David, uno yeti con la passione per la recitazione.
Riusciranno nel loro intento di creare un posto sicuro per tutte le persone magiche e non? Riuscirà la loro famiglia ad uscirne indenne?
Da qualche parte al di là del mare è un libro che ti trascina nella lettura, una pagina tira l’altra finchè non finisci il libro, non vorresti lasciare i personaggi.
Mi è piaciuto molto questo libro perchè ti permette di riflettere su cos’è la normalità, cosa le cosiddette persone normali considerano pericoloso, anche perché questi libri, in particolare il primo, sono stati parzialmente ispirati a fatti realmente accaduti negli anni Sessanta, quando il governo canadese tolse alcuni bambini indigeni dalle loro case per collocarli in famiglie bianche borghesi a loro sconosciute; notando anche alcune somiglianze di eventi che accadono negli Stati Uniti meridionali, TJ Klune decise di scrivere una storia che celebrasse la diversità tra bambini e che mostrasse gli effetti positivi di un ambiente sicuro e solidale in cui i bambini possano essere se stessi.
I personaggi sono ben costruiti e i loro pensieri vengono elaborati molto bene, comprensibile a tutti. Nel loro essere bambini Lucy, David, Talia, Phee, Sal, Theodore e Chaucey sono straordinari, ti fanno ridere con le loro battute, ma anche riflettere quando si impongono nelle loro idee e qualche volta anche commuovere per la loro gentilezza, il loro altruismo e la loro spensieratezza tipica dei bambini.